La controra è un tempo sospeso. Momento di riflessione, di sedimentazione d'anima. Sacralità domenicale assoluta, al sud Italia.
Preziosa, stava lì, seduta, su quella sedia di paglina che la zia le aveva messo appena fuori dall'ingresso di casa , dove aveva invitato la nipote a passare l'estate.
Era una casetta modesta, in calce bianca, dalla quale si accedeva al mare tramite una piccolissima viuzza. Quest'ultima, era resa splendida dal contrasto del fucsia brillante delle bouganville, arrampicate lungo i muri che la costeggiavano, e il colore del mare, che era uno spettacolo in continua evoluzione.
Passava dal blu cobalto al verde, e poi ad un celeste splendido.
Persino gli odori si alternavano, così come i colori del mare, scadenzando gli orari del paese. Al mezzogiorno era un tripudio di profumi, che si mischiavano a quello forte del basilico, usato a iosa per ogni tipo di piatto.
Questo, spuntava alto, con foglie grandissime, dai vasi in terracotta, posti sui davanzali delle case, o all'ombra, lungo i vicoletti. Dall'una alle tre era tutto un vociare.
Il pranzo era stato ottimo, e come al solito zia Rosetta aveva abbondato nelle porzioni, e anche col peperoncino.
Urla e risate, accompagnate da un allegro tintinnio di bicchieri e posate. E poi, dopo una grande nuvola di caffè, tutto era silenzio.
Il tempo era scomparso. Ogni cosa assumeva forme lente, persino il lavaggio dei piatti veniva fatto con estrema cura, per non disturbare.
Anche le mosche volavano piano, poggiandosi sulle braccia delle persone, come stordite.
Il caldo del sud, e quella luce forte e perpendicolare dei raggi solari, rendeva l'atmosfera rarefatta.
- Questo tempo è magico, non esiste - pensò Preziosa, dando un'occhiata intorno a lei - È l'attimo d'incanto, in cui gli uomini danno vita al sogno.
©️Lucia Ammendolia testo e foto
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