In un piccolo paese del Sud, ai piedi del monte Collerino, viveva la comare Mariuccia.
La sua vita si svolgeva lenta e sempre uguale. Le piaceva raccontare ai nipoti di quando, da piccola, riuscì a permettersi una cartella come quella dei figli dei "Signori". Ascoltando la favola di Pinocchio, raccontata ad episodi dalla maestra, le venne l'idea di dire al nonno che se le avesse dato 5 lire avrebbe potuto comprare il libro, così da leggerglielo.
Il nonno, che vedeva a malapena qualche scintilla di luce, acconsentì. Cosi, lei, con la sua cartellina nuova, verde fiammante, ogni giorno si recava dal nonno,con un vecchio giornale che fungeva da libro, e gli sciorinava per filo e per segno la storia raccontata dalla maestra. Finiva dicendo:" Nonno, vi è piaciuta la storia? Domani continuiamo!".
Alla fine dei servizi di casa si sedeva sulle scale a lavorare l'uncinetto, creando antichi disegni di croci stilizzate, vecchie di secoli. Le altre comari, arrivando, si sedevano insieme a lei. Parlavano dei loro guai, di cosa avrebbero cucinato la sera, dei mariti e di qualche buona nuova accaduta nel paese.
La cosa interessante erano le vivaci espressioni che, mentre parlavano, assumevano i loro volti. Cosi come i gesti fatti con le mani, sempre accentuati e carichi di emotività. Tanto da farle sembrare delle simpatiche attrici di teatro. Erano tutte belle, con le loro semplici gonne ed il fazzoletto in testa.
Alcune mattine, quando c'era il sole, si mettevano d'accordo per recarsi al fiume , dove andavano a lavare le lenzuola. Appena finito le stendevano su delle grosse pietre, per farle un po' asciugare e si respirava un profumo di fresco e di pulito. I nipotini, che portavano con loro , giocavano scalzi in quel fiume. Stavano li a rincorrersi ed a guardare le ranocchiette con i girini, in quell'acqua così limpida.
Alla fine, le donne, si facevano una coroncina con della stoffa attorcigliata e sopra ci mettevano una grande cesta con dentro il bucato, e si avviavano verso il paese. Una bambina le ossevava rapita, per quanta grazia e bellezza aveva il loro incedere lento e sinuoso.
La comare Mariuccia, arrivata a casa preparava il pranzo ed il pomeriggio si sarebbe di nuovo seduta sulle scale, a lavorare l'uncinetto, ascoltando i rintocchi del campanile che segnava l'ora di un tempo che è passato e non c'è più.
Gnuri: signorotti
Maccaturi: fazzoletto
Pappu': nonno
Opera del Maestro Corrado Frateantonio
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